Ciao a tutti/e! Bentrovati!
Eccoci qui per il nostro appuntamento con la “Pink Edition” di BassYourLife.
Oggi conosceremo un’altra bassista/ contrabbassista/ cantante italiana… avete capito di chi sto parlando?
Bassisti e bassisti, ecco a voi… Beatrice Valente!!
Ciao Bea! Piacere di ritrovarti qui con noi nella family di Bassyourlife! Come stai? Come stai affrontando questo periodo?
<<Ciao Isa!
Innanzitutto grazie infinite per questo invito.
Indubbiamente il periodo storico che stiamo vivendo ci impone tanta riflessione sui valori reali e fondamentali della vita.
Il silenzio imposto, l’impossibilità di fare musica dal vivo rende tutto molto difficile, ma occupo il tempo con lo studio dello strumento e del canto cercando di trovare sempre nuove idee e nuovi stimoli per donare al mio pubblico nuove emozioni. La musica si bagna nella realtà e poi ci inonda di emozione. Bisogna saper vivere ogni attimo di questa vita, positivo o negativo che sia, perché è la nostra linfa creativa, è la nostra sorgente.
In questo momento così complicato ho ricevuto la gioia più grande dell’esistenza. Essere diventata mamma.
In questi mesi ho avuto un pubblico speciale davanti a me. Gli occhi del piccolo Gabriele Julian che mi ascolta incantato quando gli canto e suono per lui. L’amore puro, infinito, che illumina ogni istante.>>
Cominciamo subito con la nostra intervista “pink”, sei pronta??
Inizia parlandoci di te, di come tutto ebbe inizio! Come hai conosciuto il basso elettrico e cosa ti ha portato a sceglierlo come tuo strumento? È arrivato prima il basso o il contrabbasso?
<<Sono nata in una famiglia dove la musica è sempre stata una costante colonna sonora della vita di tutti, papà sassofonista, mamma cantante e fratello pianista.
Ho sempre vissuto tra i suoni, le note, ho avuto la fortuna di poter vedere, toccare e suonare tanti strumenti musicali sin da piccola.
Ma l’amore vero è arrivato all’età di 14 anni.
Ascoltai “Run for cover” di Marcus Miller.
Rimasi folgorata da quel suono grave, scuro, pieno di vibrazioni, così denso da sembrare quasi tangibile; rimasi così colpita da quel groove che da quel momento decisi di voler studiare basso elettrico.
I miei genitori, felicissimi della mia nuova passione, mi comprarono il mio primo basso: uno yamaha da studio 4 corde.
Cominciai le prime lezioni con Mino Berlano e poi dopo un anno, decisi di studiare contrabbasso classico al conservatorio.
Per quanto riguarda il mio percorso e la mia esperienza, ho sempre ritenuto fondamentale che lo studio di uno strumento musicale debba nascere dallo studio classico. Perché la padronanza tecnica, la consapevolezza delle armonie e della “scienza musicale” ci permette di liberarci nel proprio linguaggio sonoro, qualsiasi esso sia.>>
Quali sono stati i tuoi studi e chi sono stati i tuoi insegnanti?
<<Ho cominciato lo studio del contrabbasso al conservatorio di Benevento col Maestro Rino Zurzolo, per poi completare il mio percorso con il Maestro Giuseppe Rutigliano. Mentre per quanto riguarda il jazz ho preso delle lezioni dal Maestro Aldo Vigorito, ho seguito dei laboratori di musica d’insieme con i Maestri Sergio Di Natale, Corrado Paonessa.>>
Quali sono stati gli insegnanti e i ricordi che porti con te del grande maestro Rino Zurzolo, prematuramente scomparso?
Il maestro Rino Zurzolo sarà sempre nel mio cuore. Mi ha dato tanto, sia artisticamente che umanamente.
Se oggi sono una musicista, suono la musica che amo e credo in questo meraviglioso strumento è soprattutto grazie a lui, perché in un percorso di studi si affrontano tanti ostacoli e spesso sembrano insuperabili, ma quando avevo 100 motivi per arrendermi, lui me ne dava 101 per proseguire ed andare avanti.
Ci siamo salutati due mesi prima del mio diploma di contrabbasso, mancava poco ed avremmo potuto terminare questo percorso insieme.
Mi scrisse un messaggio (Che ho stampato nel mio cuore) dove mi diceva:” Continua da dove ci siamo fermati e fallo nel migliore dei modi.”>>
Hai frequentato dei corsi che ti hanno dato importanti spunti di riflessione? Qualche incontro artistico o didattico che ha cambiato il tuo approccio con lo strumento o la tua pratica musicale?
<<Ogni esperienza musicale che ho vissuto mi ha arricchita e formata.
Ho avuto la fortuna di poter suonare il mio strumento in diversi generi ed ogni volta sono riuscita a scoprire una nuova sfaccettatura.
Le esperienze avute con l’orchestra classica e con le big band jazz mi hanno insegnato il rispetto per la partitura, a respirare all’unisono con i propri colleghi e a dare il meglio di se stessi affinché quei segni sul pentagramma prendano vita.
Per potersi liberare e vivere a pieno la musica che si sta suonando, bisogna avere un’ottima conoscenza della partitura e del proprio strumento, quindi queste esperienze mi hanno insegnato ad avere una maggiore padronanza del corpo e della mente.>>
Hai qualche insegnamento, qualche esempio o qualche frase motivazionale che qualcuno ti ha passato negli anni e che è diventata per te una specie di mantra o filosofia guida nella musica e nella vita in generale?
<<“Sbagliare una nota è insignificante, suonare senza anima è imperdonabile” L.V.Beethoven
Tutti nella vita facciamo errori, l’importante è rialzarsi e trarne un insegnamento>>
Quali sono state le tue esperienze lavorative? Partiamo dalle prime esperienze e arriviamo alle collaborazioni più importanti, italiane e internazionali. Quali di queste porti nel cuore e perché?
<<Nella mia vita artistica ho avuto la fortuna di poter collaborare con tanti musicisti che stimo e che con la loro esperienza mi hanno formata e continuano a formarmi.
Sicuramente la prima esperienza musicale è stata insieme a mio fratello Ergio al pianoforte.
Ho suonato per 3 anni il basso elettrico nella band di Paolo Bianconcini, Batà Ngoma, con la quale ho registrato il disco “Don’t stress”.
Sono stata bassista, contrabbassista e corista nello spettacolo “Millevoci” di Francesco Cicchella, credo sia stata l’esperienza musicale più divertente grazie alla bravura e simpatia di Francesco; ed essendo stato un progetto completamente al femminile, ho avuto modo di conoscere bravissime musiciste con le quali ho stretto un bellissimo rapporto d’amicizia.
Ho collaborato con Carlo Lomanto, chitarrista e cantante, nel progetto “The swing strings duet”. Carlo è uno straordinario musicista, fare musica con lui mi ha sempre resa orgogliosa e felice.
Un altro progetto che ho a cuore è quello con Riccardo Arrighini, pianista viaregino e Piero Borri, batterista fiorentino.
Con Riccardo e Piero abbiamo registrato un disco ad ottobre 2019 intitolato “Anima”.
Riccardo ama i tempi dispari e suonare e cantare la sua musica è stata una bella sfida.
La Vesuvian Jazz Society di Leonardo de Lorenzo è un’altra realtà che amo molto. Una big band di giovani musicisti campani.
Ho avuto la fortuna di poter collaborare con Leonardo, grande batterista e compositore, tantissime volte.
Ho suonato la sua musica che è sempre densa di significato. Ho tanti ricordi, quello più emozionante è il concerto svolto a L’Aquila per “Jazz per le terre del sisma” insieme a Giulio Martino.
Grazie a Leonardo, ho avuto la possibilità di suonare per un pubblico “speciale”.
Con la sua associazione ” L’isola dei girasoli” porta la musica nei corridoi degli ospedali ed io l’ho sempre ” pregato” di coinvolgermi.
Non dimenticherò mai l’emozione provata il giorno in cui suonammo sul palco della mostra d’oltremare per la manifestazione “giochi senza barriere”.
Gli occhi di quei ragazzi pieni di gioia, i loro sorrisi, la loro gratitudine sono sensazioni che non dimenticherò mai.>>
Parlaci delle tue esperienze televisive: ricordi, emozioni e aneddoti.
<<Da 5 anni suono il contrabbasso nell’orchestra Partenopea di Santa Chiara diretta dal Maestro Adriano Pennino, con la quale, ogni anno registriamo il concerto dell’Epifania che va in onda su Rai1.
È una bellissima esperienza ritrovarsi a condividere il palco con artisti famosissimi.
Nel 2019 ho partecipato al programma “Italia’s got talent”.
Il mio contrabbasso ed io, su un grandissimo palco ed in prima serata.
Mi sentivo piccolissima, quindi ho chiuso gli occhi ed ho cominciato a suonare, immaginando di essere nel mio studio, quando a fine brano li ho riaperti, ho visto la standing ovation del pubblico e non mi sembrava vero.>>
E ora passiamo ad un argomento molto importante. In questi giorni si parla molto di donne e purtroppo non per motivi molto piacevoli. Si parla di violenza sulle donne sia di natura fisica che psicologica. Ci sono stati episodi o situazioni in cui hai sentito di essere discriminata in quanto donna-bassista? Hai subito ingiustizie o episodi di mobbing rispetto ad un collega uomo? Come le tue colleghe, hai sentito di essere limitata dal tuo essere donna-bassista e di dover aver a che fare con situazioni che potevano essere potenzialmente preoccupanti o pericolose come tornare a casa da sola di notte?
<<Odio la violenza sotto qualsiasi forma si presenti. Ho sempre scelto con chi collaborare, rispettando e pretendendo rispetto.
Prima del genere (uomo o donna) viene l’essere umano, un’artista deve essere dotato di sensibilità.
Un essere umano dotato di sensibilità ed intelletto non discrimina l’altro.
Sarò stata fortunata, o semplicemente ho fatto le scelte giuste.
Quando ho visto e percepito situazione che non erano di mio gradimento ho sempre girato le spalle e sono andata via, senza pensare a quello che avrei potuto perdere.
Il benessere psicofisico è al primo posto.>>
Come raccontava Gaia, anche tu hai percepito di doverti impegnare il doppio per essere considerata al pari di un tuo collega uomo?
<<Nella vita mi impegno semplicemente a superare i miei limiti.
Ho sempre percepito di lavorare il doppio, il triplo e anche di più, perché l’Arte richiede il massimo impegno di anima e corpo. Ma non mi sono mai impegnata per “superare qualcuno” uomo o donna che sia.
La Musica non è una competizione, non è una gara. È trasmissione di emozione, è amore allo stato puro.>>
Qual è il genere musicale che ti rappresenta di più?
<<Dipende dalle giornate e dai momenti, amo la musica brasiliana, il jazz e Puccini.>>
Quali sono i tuoi progetti musicali attualmente attivi?
<<Riccardo Arrighini in 3/4, Vesuvian Jazz Society di Leonardo de Lorenzo, Jazz Ladies con la pianista cantante Ivana Muscoso.
Attualmente sto lavorando ad un progetto musicale di mie composizioni in quartetto.>>
Domanda da migliaia di € …. Parlaci della tua strumentazione! Quanti e quali bassi/amplificatori hai? Quali preferisci utilizzare nelle varie situazioni lavorative/musicali e perché? Utilizzi effetti?
<<Ho due contrabbassi acustici di liuteria, un contrabbasso elettrico realizzato per me da Dado Iannelli, un fender jazz bass Made in Usa, un Camarota Polaris deluxe realizzato per me da Alfonso Camarota.
Sono endorser Markbass sia per quanto riguarda gli amplificatori che le corde.
Ultilizzo il Mini CMD 121P per il basso elettrico, il Mark acoustic AC 101 H che considero il top per gli strumenti acustici ed ho un Micromark 801 per portarlo sempre con me.
Come corde per il contrabbasso utilizzo le Markstrings in Nylon firmate da Ares Tavolazzi.
https://camarota.it/beatrice-valente/
https://youtu.be/xb-38QeJmho
https://youtu.be/8Zg-TqdEK3o
https://youtu.be/Vc-9Mcbq920
Grazie mille Beatrice per aver partecipato alla nostra Pink Edition e auguri per tutti i tuoi progetti e per il piccolo Gabriele Julian!
A presto con il prossimo appuntamento con la nostra Pink Edition!
Ciao!
Isa